sabato 27 giugno 2015

Ieri ho rivisto Andrea

Nell’inverno di dieci anni fa una donna ed un uomo camminano nel centro di Bologna, per stradine incredibilmente romantiche, imbiancate dalla neve, intorno il silenzio, forte la sensazione di essere altrove, non nella realtà, ma in qualche posto dentro l’anima di entrambi.
Lei piange poco e parla con voce sommessa a lui che, pieno di stupore, può solo ascoltarla.
Lei, negando le proprie lacrime, come qualcosa di ovvio, così ovvio che neanche vale la pena di nominarlo, gli dice tutte le poesie che possono comunicare lei a lui.

Ha deciso, sconsideratamente, come sempre, di andare fino in fondo al dono di sé che voleva fargli, e mente sul proprio dolore: ora vuole solo che avvenga quel momento di amore che aspettava, che aveva creduto possibile un istante prima che lui le raccontasse che si è innamorato di un’altra Alessandra.

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